Robot e IA nella logistica – Cobot e impatto occupazionale

Robot e IA nella logistica - Cobot e impatto occupazionale

Torniamo a parlare di robotica per i magazzini, ma questa volta con una lente su un tema discusso e divisivo, per sciogliere qualche dubbio.

Ci riferiamo all’impatto occupazionale che alcuni imprenditori temono di dover affrontare scegliendo di affidare alcuni compiti ai robot.

Uno spauracchio ben lontano dalla realtà dei fatti, come vedremo.

Un breve recap sulla robotica per i magazzini

Ormai da anni la logistica 4.0 tende ad affidarsi ai robot, smettendo di essere un solo costo, per assumere rilevanza strategica all’interno delle aziende e condizionarne il vantaggio competitivo.

Molte imprese, infatti, hanno da tempo intrapreso la strada della trasformazione digitale, affacciandosi al paradigma dell’Industria 4.0

Grazie ai loro investimenti, hanno potuto beneficiare dei vantaggi di una movimentazione intelligente e automatizzata delle merci, in grado di massimizzare l’efficienza della logistica interna e di differenziare l’azienda in termini di customer experience

Il tema dei robot per magazzino rientra nel macro tema dell’automazione e si proietta al futuro, strizzando l’occhio alla robotica collaborativa.

Sono infatti molte le aziende che hanno già compiuto il passo successivo, affidandosi a macchine ottimizzate dall’intelligenza artificiale

I Cobot dotati di IA nella logistica

Non c’è dubbio che, in un primo momento, i robot dotati di intelligenza artificiale siano stati perlopiù considerati come prototipi interessanti, belli da vedere in azione, ma poco più.

La loro evoluzione è però stata rapida e, ben presto, la loro presenza, soprattutto nella gestione della logistica interna, è diventata indispensabile.

Il mondo industriale, oggi, punta ad integrare questi strumenti di ultima generazione in maniera permanente in tutte le linee di produzione e di distribuzione.

I vantaggi sono sotto gli occhi di tutti quegli imprenditori che hanno già deciso di investire in questo senso:

  • Velocizzazione dei processi industriali, soprattutto quelli ripetitivi;
  • Ottimizzazione della produzione e della supply chain;
  • Riduzione degli errori;
  • Sicurezza.

Il tutto a beneficio non  solo dell’ottimizzazione dei magazzini, ma anche della forza lavoro presente.

L’impatto occupazionale

I robot governati dall’IA, nel tempo, sono diventati una vera e propria necessità per molti settori della logistica industriale.

Proprio grazie all’IA, essi sono inoltre divenuti “collaborativi” e, dunque, in grado di cooperare con l’uomo.

Per questo il prossimo passo sarà quello di integrarli completamente nelle linee di produzione e di distribuzione.

Questo, però, non vuol dire che presto tutto sarà automatizzato e che l’impatto sull’occupazione sarà irreversibile. Anzi, tutt’altro.

A dimostrarlo è una ricerca condotta già nel 2020 dalla NYU Stern School of Business, che ha provato a dare una risposta alla domanda circa l’impatto della robotica sui posti di lavoro.

Dai dati rilevati da questo studio è emerso che quelle aziende che hanno adottato i robot prima di altri concorrenti sono diventate più competitive.

E questo, come conseguenza, ha portato a una loro crescita che ha portato addirittura ad un aumento del personale.

Ogni dato relativo a perdita di posti di lavoro, si legge sempre nello stesso studio, proviene invece da quelle aziende che non hanno adottato la robotica, perdendo competitività. L’unico vero impatto sul lavoro, dunque, è relativo a un più semplice spostamento di mansioni, con la creazione di nuove specializzazioni.

Per tale ragione, infine, è sempre più necessario facilitare tale transizione, aiutando i lavoratori a riqualificarsi anche attraverso la cosiddetta formazione 4.0

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