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ToggleSi muovono autonomamente nei locali, possono trasportare molti piatti contemporaneamente e creano, da soli, un motivo in più d’attrattività per i ristoranti all’interno dei quali lavorano.
Stiamo parlando dei Robot Camerieri, l’ultima frontiera della robotica collaborativa dedicata alla ristorazione, che stanno spopolando in Asia, dove sono nati, così come negli Stati Uniti, dove molti ristoranti si stanno adeguando a questo interessantissimo trend.
Nei prossimi anni, dunque, anche in Italia potremmo sempre più spesso vederci servire il nostro piatto di carbonara fumante, o il nostro hamburger, da uno di questi simpatici camerieri.
Dopotutto l’automazione è ormai inarrestabile in ogni settore e così anche la ristorazione si adegua, accaparrandosi ogni sorta di vantaggio che possa provenire dalla decisione di puntare sui robot camerieri.
Questi robot, infatti, non risultano utili solamente a sopperire alla carenza di personale, né tantomeno sostituiscono il valore umano dell’accoglienza di un maitre o di un responsabile di sala.
Piuttosto ne supportano il lavoro, riducendo l’impiego di forza lavoro per il servizio ai tavoli e producendo, per il locale, uno strumento per differenziarsi dalla concorrenza, attraendo maggiori clienti.
Nelle righe che seguono vedremo meglio in che modo.
Come sono fatti e come funzionano i robot camerieri?
Piccoli, agili ed esteticamente molto accattivanti, i robot camerieri sono in grado di destreggiarsi tra tavoli e coperti di ogni tipologia di locale.
Grazie a una serie di sensori, telecamere, e a un software in grado di coordinare alla perfezione il loro movimento, i robot camerieri si muovono autonomamente all’interno del locale evitando gli ostacoli, interagendo col flusso di clienti, personale o altri collaboratori robotici, e adattandosi, in definitiva, con l’ambiente circostante.
Per trasportare le portate, che si tratti di piatti o bevande, sono solitamente dotati di uno o più vassoi disposti su livelli diversi, per ottimizzare gli spazi e le dimensioni del cobot.
La loro programmazione permette poi di compiere sempre in maniera autonoma i tipici passaggi che farebbe un cameriere durante il servizio.
Non appena riceve l’ordine, infatti, il robot cameriere si muove in direzione della postazione di lavoro del personale per far sì che cibo e bevande possano essere caricati sui suoi vassoi.
Ma un robot cameriere può anche procedere “personalmente” alla ricezione degli ordini. Grazie a pannelli touch screen montati a bordo, e a sistemi di riconoscimento vocale, infatti, il robot può dare informazioni sul menù al cliente e prendere l’ordinazione.
Il passo successivo è quello di raggiungere il tavolo.
Un robot cameriere è programmato per conoscere perfettamente la sistemazione e collocazione spaziale dei tavoli in un ristorante.
Pertanto, raggiunge in completa autonomia i clienti da servire che, spesso avvisati da un segnale acustico o luminoso, possono prendere il loro ordine e avvisare il robot cameriere quando hanno terminato l’operazione, così che possa passare al tavolo o a prelevare l’ordine successivo.
In alcuni casi, quando i ristoratori lo richiedono, i robot camerieri possono anche essere programmati per procedere a sparecchiare i tavoli, chiaramente con il supporto degli stessi commensali.
Volendo creare un ristorante completamente automatizzato, inoltre, i robot camerieri possono essere assegnati all’accoglienza clienti.
Quali sono i vantaggi operativi ed economici dei un robot camerieri per i ristoranti?
Partiamo dal fattore economico, che siamo certi interessi a molti per valutare se convenga o meno acquistare dei robot camerieri per il proprio locale.
Il prezzo medio attuale di questi robot, innanzitutto, si aggira intorno ai 15mila euro.
Un costo, questo, che però si ammortizza da solo nel tempo: un robot cameriere può funzionare senza particolari problemi per diversi anni; la sua fonte di alimentazione è l’energia elettrica, con consumi ridotti; richiede costi di manutenzione non elevati.
Un buon imprenditore sa quanto possa costare e quanto sia complicato, annualmente, assumere personale aggiuntivo, specialmente in alta stagione. Anche in questo senso i robot camerieri possono rappresentare una valida soluzione.
Dall’altro lato, e non va sottovalutato, i robot camerieri possono portare dei vantaggi anche nei confronti del personale umano, sgravandoli da alcuni compiti per potersi concentrare su altri aspetti del servizio e sulla cura dei dettagli.
Equilibrare l’approccio all’utilizzo di queste tecnologie, integrando personale umano e robot, potrebbe far sì che si possa ottimizzare l’utilizzo delle competenze di entrambi, favorendo una migliore esperienza per i clienti.
In ultimo, ma non per ultimo, i robot camerieri rappresentano, per ogni locale, un motivo di grande curiosità da parte dei clienti.
Questo fa sì che la loro sola presenza possa valere come strumento di marketing efficacissimo. Basti pensare a quanti nuovi clienti potrebbero essere invogliati a entrare per la prima volta in un ristorante solo per vivere l’esperienza del servizio robotizzato.
Il mercato attuale e le prospettive future
L’innesco per il boom di questa tecnologia nella ristorazione, come tante innovazioni degli ultimissimi anni, è stato rappresentato dagli strascichi economici del Covid.
Ad accelerare l’adozione dei robot camerieri, infatti, c’è stata innanzitutto la temporanea carenza di personale registrata a livello globale, così come la necessità di sviluppare business sempre più automatici, che riducessero al minimo i contatti umani.
Secondo alcuni dati, ad esempio, nei soli USA, il settore della ristorazione ha ridotto l’impiego di personale umano di circa 400.000 unità rispetto al periodo pre-Covid.
Al di là di questo innesco, però, l’utilizzo di robot camerieri sta continuando a diffondersi a ritmi molto sostenuti.
La sola azienda cinese Pudu Robotics, tra le produttrici di questi robot, ad esempio, dalla sua data di fondazione nel 2016 ha già distribuito in tutto il mondo ben 56mila robot camerieri.
La maggiore diffusione dei robot camerieri, attualmente, si registra ovviamente in Asia, dove ne vengono prodotti la maggior parte. Anche negli States, però, molte grandi aziende stanno adeguandosi alla richiesta, iniziando a progettarli.
In Italia, invece, il mercato è allo stato embrionale e sono ancora pochi i ristoranti che scelgono di puntare su questa tecnologia.
Questo dato, per i ristoratori italiani, va tenuto particolarmente in considerazione.
I pochi locali che hanno già scelto di “assumere” robot camerieri, allo stato dell’arte attuale, non possono che fare notizia e suscitare molta curiosità. Essere i primi nella propria città può dunque configurarsi come un investimento capace di produrre un vantaggio enorme sulla concorrenza.