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MECSPE 2023 - Dati dell'Osservatorio positivi, ma serve ancora puntare su Trasformazione Digitale e Formazione 4.0 | TOD System

MECSPE 2023 – Dati dell’Osservatorio positivi, ma serve ancora puntare su Trasformazione Digitale e Formazione 4.0

Volge al termine la 21esima edizione di MECSPE, il più grande appuntamento dedicato alle innovazioni per l’industria manifatturiera organizzato da Senaf, lasciando una lunga coda di spunti e indicazioni utili alle imprese del settore.

Le prime arrivano proprio dalla giornata di inaugurazione della fiera, partita il 29 marzo al BolognaFiere, uno spazio espositivo di 92.000 mq che ha ospitato 2.000 aziende espositrici durante i tre giorni di MECSPE.

In questa occasione, infatti, sono stati snocciolati i dati raccolti dall’Osservatorio MECSPE relativamente alla seconda metà del 2022, insieme alle conseguenti previsioni e attese per il 2023.

Da questi emerge un punto saliente: la necessità, per le imprese del settore, di investire in transizione digitale e formazione 4.0, continuando anche a usufruire degli incentivi ancora attivi dal PNRR.

Osservatorio MECSPE: “Dati positivi per il 2022 e ottimismo per il 2023

“Pur registrando un rallentamento nella seconda metà dello scorso anno, il fatturato dell’industria nel 2022 ha registrato nel complesso una crescita annua sensibile, pari a +18,0%. Un comparto, quello dell’industria manifatturiera, che con le sue 457 mila imprese attive si conferma un pilastro per il tessuto produttivo italiano”

Secondo i dati illustrati dall’Osservatorio MECSPE, quasi 8 imprese su 10 hanno chiuso l’ultimo quadrimestre del 2022 con un fatturato in crescita o stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e ben tre quarti hanno dichiarato di aver potuto contare su un portafoglio ordini adeguato.

Si rileva, inoltre, un alto livello di soddisfazione relativo all’andamento delle aziende, che è stato dichiarato come “positivo” per il 68% di esse, con una fiducia generale che vede solo una piccola quota critica (5%).

Tutto al netto dell’impatto che, nell’ultima parte dell’anno, hanno avuto l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici.

E partendo da questi ottimi risultati, le previsioni per il 2023 non potevano che essere ottimistiche, mostrando uno scenario positivo. 

“Il caro energia fa sicuramente meno paura (16% vs 49% a ott. ‘22), ma aumentano le incognite dovute all’inflazione (la teme il 17%; + 12 p.p. vs ott. ‘22) e all’evoluzione della guerra Russia-Ucraina (per il 22%). Nonostante questo, ben 8 imprenditori su 10 prevedono di chiudere il 2023 con un fatturato in aumento o stabile, potendo contare su una previsione di crescita del mercato nei prossimi tre anni”.

La sfida della digitalizzazione per le imprese manifatturiere

Il futuro potrebbe, dunque, essere roseo. Bisogna però non mollare la presa e investire in maniera oculata per affrontare le sfide. 

Cosa dovranno fare le imprese? 

Secondo l’Osservatorio MECSPE, le aziende manifatturiere dovranno innanzitutto spingere l’acceleratore verso un percorso di trasformazione digitale

Il processo è sicuramente già in atto. A dimostrarlo ci sono ancora i dati dell’Osservatorio, stando ai quali, a oggi, quasi 7 aziende su 10 dichiarano di aver avuto nell’ultimo anno una crescita digitale

È però necessario continuare a investire. Il balzo in avanti deve essere netto e, per farlo, serviranno competenze adeguate. 

Su questo frangente le imprese manifatturiere si dividono in due: da un lato c’è un buon 59% di imprese che ha già formato o assunto personale con formazione adeguata a fare fronte alla trasformazione 4.0; dall’altro lato c’è un 27% di imprese che ritengono di non essere ancora pronte ad affrontare questa sfida.

Servono incentivi per le imprese 4.0

La domanda che l’Osservatorio MECSPE si è posta è la seguente: di cosa hanno bisogno gli imprenditori per migliorare i processi di digitalizzazione e il loro livello di competenze?

La risposta è presto detta: risorse e incentivi.

Una necessità già riconosciuta anche dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che attraverso il Piano Nazionale Transizione 4.0, con fondi a valere sul PNRR, ha previsto crediti d’imposta per stimolare investimenti in beni strumentali, in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito green, e in formazione 4.0.

“I primi risultati già si vedono: oltre la metà degli imprenditori (53%) dichiara di averne già usufruito e quasi 2 su 10 contano di farlo entro il 2023. Guardando all’anno in corso, quasi 4 su 10 pensano di richiedere incentivi per l’acquisto di beni strumentali utili alla trasformazione digitale e il 31% per la formazione 4.0; quasi un terzo, al contrario, non vuole usufruirne”.

Un punto, quello legato alla formazione 4.0, fondamentale in chiave di Industria 4.0, ma ancora oggi poco sfruttato dalle stesse imprese.

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